7 ottobre 2018

Ha avuto luogo ieri sabato 6 ottobre l’XI Convegno della nostra Associazione, il cui programma avevamo a suo tempo annunciato e il cui titolo Il cielo sopra e dentro di noi invitava a riflettere sull’importanza che gli astri hanno ed hanno sempre avuto nella storia del pensiero dell’uomo, che ha affidato loro sogni, timori, speranze ed ha sempre confidato nel loro aiuto. Ne è scaturita una giornata ricca, in cui ognuno dei relatori ha portato il proprio sapere e condiviso le proprie esperienze: ad essi va il nostro ringraziamento, come pure al pubblico, che con la propria presenza ha fatto da cornice all’evento. Non mancavano in sala cioccolatini e fiori; la proiezione di un filmato e la presentazione di due libri hanno ulteriormente arricchito i contenuti dell’evento. Splendida la location: la sala Michelangelo del Bristol Palace Hotel, tutta stucchi e decori.

Ha dato inizio ai lavori, coadiuvata dalla socia Barbara Benazzi, il Presidente, Lucia Bellizia, che, dopo il saluto e il ringraziamento ai convenuti, ha, come di consueto, brevemente illustrato le finalità di Apotélesma: la divulgazione delle antiche tecniche e della storia dell’astrologia, storia che è componente di quella del pensiero umano.

Il primo a portare il proprio contributo è stato Giuseppe Muscolino, che ha presentato la figura di Porfirio: filosofo fenicio di lingua greca del III secolo dopo Cristo, seguace della dottrina neoplatonica ed allievo di Plotino, fu anche astrologo. Scrisse infatti un Commento sulla Tetrábiblos di Claudio Tolomeo ed introdusse un suo sistema di calcolo della domificazione dei temi natali.

A seguire Ida Li Vigni ha illustrato alcuni passi dell’Acerba di Cecco d’Ascoli, un trattato che l’autore, poeta, medico e astrologo/astronomo, lasciò incompiuto al V libro, a causa della sua morte sul rogo e nel quale discusse l’ordine dei cieli e la loro influenza, le eclissi, la natura dei fenomeni atmosferici, la virtù delle erbe e delle pietre. Cecco d’Ascoli (1269-1327) aderì totalmente alle teorie mediche del suo tempo, che appoggiavano sulla teoria umorale di Galeno, di volta in volta confrontata con la fisiologia aristotelica e con gli apporti dei dati forniti da una reale osservazione del paziente e sulla teoria astrologica.

Dopo una breve pausa caffè i lavori sono ripresi con la presentazione da parte della grafologa Marisa Paschero del libro Lo scarabocchio: un’opera piacevole nella quale viene spiegato come scarabocchiare sia la spia di particolari tratti della personalità e sia inoltre un utile metodo per combattere lo stress. Il pubblico ha mostrato di gradirlo molto, sia per i contenuti che per la grazia con la quale l’autrice li ha esposti.

Da aperitivo ha fatto poi, a mezzogiorno, Moreno Morani con una suggestiva relazione sulle denominazioni dei corpi celesti nelle varie lingue: termini che in astronomia, in astrologia e ovviamente anche nella vita di tutti i giorni vengono continuamente utilizzati – senza spesso comprenderne il reale significato e soprattutto le radici – hanno trovato la loro più corretta spiegazione.

Alla pausa pranzo, consumato tutti insieme nei dintorni dell’Hotel, è seguita la proiezione del video: Muhammed Bin Muwajid Elardhi, Globo celeste, Maragha 1279 in Adolph Drechsler. Assente purtroppo l’autore Felice Stoppa, storico dell’astronomia e cartografo celeste, trattenuto a casa da improvvisi impegni familiari. Seguiva poi Ezio Albrile con il suo saggio su gnosticismo e astrologia; al relatore va anche il merito di aver esposto in maniera brillante e talora scherzosa un argomento di difficile approccio: gli apporti astrologici e astromantici presenti nella letteratura gnostica.

Abbiamo poi ascoltato Laura Malinverni presentare la sua ultima fatica letteraria: I cento giorni del Duca, una pagina ancora ricca di misteri della nostra storia, che ha come protagonista Ludovico il Moro, duca di Milano, spodestato dall’esercito francese di Luigi XII e poi catturato ed avviato ad anni di prigionia. Un uomo al quale il fato, che egli costantemente interrogava mediante gli astrologi di corte,  sembrava aver dato tutto, salvo poi gettarlo nella rovina.

Ha chiuso poi i lavori Lucia Bellizia parlando della singolare tecnica che Teodoro, astrologo bizantino del XII secolo, aveva messo a punto e che gli permetteva di prevedere con precisione infallibile quale fazione avrebbe vinto le gare con le quadrighe nel circo. Ha mostrato poi come in qualche modo il suo dettato potrebbe essere applicato alle partite di calcio, che infiammano ora gli animi così come un tempo le predette gare e che portano con sé un analogo giro di scommesse.

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Lucia Bellizia

Dopo il dibattito finale relatori e pubblico hanno preso congedo, dandosi appuntamento a prossimi eventi: l’Associazione organizza o partecipa infatti costantemente a conferenze, seminari e convegni.

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Una bella foto di insieme con alcuni dei relatori e parte del pubblico

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Tutta la giornata è stata filmata e a breve verranno immessi i video su Youtube; sono inoltre disponibili ancora alcune copie degli Atti.