2 febbraio 2013

Appuntamento a Milano alle h. 10 al binario 10 della Stazione Centrale … con questa parola di ordine un gruppetto di amici, sfidando le distanze chilometriche, i mal di gola e tosse assortiti nonchè l’immancabile improvvisa perturbazione atmosferica, si è ritrovato oggi per recarsi alla Pinacoteca di Brera. Obiettivo della visita, oltre agli incomparabili tesori artistici che sono colà custoditi, il mazzo di tarocchi del XV secolo detto Sola Busca dai nomi dei precedenti possessori e di recente acquisito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Margherita Fiorello da Roma, Laura Malinverni da Novara, Lucia Bellizia (accompagnata da un’allieva e da un’amica di quest’ultima) da Genova erano presenti all’appuntamento… attese da Stefano Tafani e da Chameli Ma Dhyan con suo marito, che vivono a Milano ed hanno fatto con squisita cortesia gli onori di casa. Che dire della Pinacoteca? Una galleria che racchiude opere quali lo Sposalizio della Vergine di Raffaello Sanzio o una Cena di Emmaus del Caravaggio? …. da uscirne col mal di testa! Vi racconteremo perciò solo dei Tarocchi. La visita è iniziata con l’immancabile foto di rito nel cortile del palazzo, che è circondato da un elegante porticato, al centro del quale si trova una copia in bronzo del Monumento a Napoleone I di Antonio Canova. Il generale francese vi appare nudo secondo l’ideale eroico dell’antica Grecia, raffigurato come Marte vincitore con la clamide militare appoggiata sulla spalla sinistra e la Vittoria alata nella mano destra.

MITA

Chameli, Stefano, Lucia, Laura e Margherita
(sulla sinistra nascosto al fotografo Napoleone I Bonaparte ….)

Ci siamo poi diretti alle Sale nelle quali resteranno in mostra fino al 17 del mese di febbraio queste 78 carte, che costituiscono il più antico mazzo di tarocchi italiano completo ed il più antico esistente al mondo. Si tratta di 22 triumphi e di 56 carte dei quattro semi tradizionali italiani (denari, spade, bastoni e coppe), stampati tutti su carta da incisioni a bulino e miniati a colori ed oro a Venezia nel 1491. Autore l’artista anconetano Nicola di Maestro Antonio, attivo tra il 1465 e il 1511.

Taro

 La locandina della mostra

Il raffinato gioco dei tarocchi fu appannaggio dei ceti più elevati a partire dalla metà del secolo XV: totalmente scevro da suggestioni divinatorie, esso costituiva per il giocatore una sorta di percorso di elevazione, che avrebbe dovuto portarlo sino a Dio. Non a caso in questo mazzo i trionfi accolgono una serie di uomini illustri (guerrieri dell’antica Roma, eroi biblici) proposti come esempi di virtù da imitare. Alcune carte (come quelle di denari) possono poi essere spiegate solo se ci si rifà alla tradizione alchemica medievale ed alla sua ricerca dell’oro filosofale ovvero dell’elisir di lunga vita. Non a caso assieme ad esse viene esposto la preziosissima Opera Chemica di Raimondo Lullo, manoscritto membranaceo alchemico proveniente dalla Biblioteca Centrale di Firenze. Un manoscritto la cui visione vale da sola il prezzo del biglietto. Siamo usciti dunque dalla Pinacoteca veramente soddisfatti! A seguire ci attendeva un pranzetto a base di specialità milanesi e di chiacchere a tutto tondo. Dopo pasticcini e caffè ci siamo incamminati a piedi verso la Libreria Esoterica di Galleria Unione, dove abbiamo trascorso tutto il pomeriggio curiosando tra i libri. Lasciarsi è stato veramente difficile, vista la bella giornata trascorsa insieme! ma le nostre case e (per talune) i nostri gatti ci attendevano…. non mancheranno altre occasioni! Chi trova un amico trova un tesoro…..