Cronaca di un breve viaggio

Di |Eventi|

28 giugno 2019

Sfidando la calura incombente Lucia Bellizia è partita venerdi 21 per un breve viaggio verso il Suditalia: prima tappa Sant’Agata sui due Golfi, splendida località della Penisola Sorrentina, che deve il proprio nome alla posizione unica in cui si trova, e cioè fra i golfi di Napoli e Salerno. Lì ha partecipato alla riunione, che ogni anno il noto astrologo e studioso Ciro Discepolo organizza nell’incantevole cornice dell’Hotel Due Golfi, per parlare con amici ed appassionati di astrologia e non solo.

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Sant’Agata vista dell’Hotel Due Golfi
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E’ stato piacevole poter rivedere cari amici di vecchia data, discorrere con loro di tanti e diversi argomenti e gustare le rinomate deliziose specialità della cucina locale! Domenica 23 partenza al mattino presto per Roma, dove Lucia Bellizia era attesa per tenere una conferenza del titolo Il Demone custode, nell’ambito del Convegno dal titolo I semi del bene, i semi del male. Il carattere dell’uomo è il suo destino?, organizzato dalla locale Delegazione CIDA.  La giornata è stata ricca ed interessante, animata dagli interventi dei numerosi relatori ed ospiti. Qui il filmato pubblicato su FB dalla Delegata Nunzy Conti, che ancora una volta ringraziamo per il cortese invito e per l’ospitalità.
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Lucia Bellizia presenta la propria relazione

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Foto finale insieme ad alcuni dei relatori
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A conclusione dell’evento è arrivata la condivisione di un momento conviviale: tutti insieme ci siamo recati a cena in un locale tipico del quartiere di Trastevere, dove abbiamo potuto scambiare impressioni e commenti. Lunedi mattina ancora un giro in città per salutare un’amica e fare conoscenza con la sua nuova piccola felina (la cui foto speriamo di poter pubblicare qui sul nostro Sito, visto che l’abbiamo inserita d’ufficio nel Parco Gatti dell’Associazione) e poi nuovamente in viaggio, direzione Campania. In particolare tutta la giornata di mercoledi 29 è stata trascorsa a Napoli, per visitare due importanti Musei: la Cappella di San Severo e il Museo Archeologico Nazionale.

Iniziamo dalla Cappella di San Severo, che definire stupenda è semplicemente riduttivo: si tratta infatti di un gioiello del patrimonio artistico internazionale, in cui creatività barocca e orgoglio dinastico, bellezza e mistero si intrecciano.
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La Cappella di San Severo: al centro il celeberrimo Cristo velato
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L’affresco che copre l’intera volta della cappella,
conosciuto come Gloria del Paradiso o Paradiso dei di Sangro:
al centro il triangolo e la Colomba dello Spirito Santo
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Quanto al Museo Archeologico Nazionale, possiamo solo dire che tra i più antichi e importanti al mondo per ricchezza e unicità del patrimonio e per il contributo offerto al panorama culturale europeo. Contiene innumerevoli opere d’arte, che sarebbe impossibile elencare anche solo in parte. Ne ricordiamo solo due: l’Atlante Farnese e la Battaglia di Isso. Il primo, visibile nel Salone della Meridiana, appartiene al gruppo di sculture della Collezione Farnese, che furono rinvenute nelle terme di Caracalla a Roma intorno al 1546 e rappresenta l’omonimo Titano, che regge affaticato la volta celeste. Narra Esiodo che Atlante fu costretto da Zeus a tenerla sulle spalle, quale punizione per essersi alleato con Crono nella rivolta dei titani contro gli dèi dell’Olimpo. Il globo dell’Atlante Farnese mostra una raffigurazione del cielo notturno vista dall’esterno, con bassorilievi raffiguranti quasi tutte le costellazioni greche descritte da Claudio Tolemeo nell’Almagesto. E’ dunque il più antico repertorio pittorico delle costellazioni occidentali a noi giunto. Risalirebbe al 150 d.C.

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L’Atlante Farnese

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La Battaglia di Isso, probabile copia del dipinto eseguito dal pittore greco Filosseno di Eretria alla fine del IV secolo, è un mosaico romano del 100 a.C. circa, ritrovato a Pompei nella pavimentazione della casa del Fauno. La scena ritratta è quella dello scontro del 333 a.C. tra Alessandro Magno (con i capelli ondulati, in sella a Bucefalo e la corazza sulla quale è raffigurata la Medusa) e Dario III di Persia (che, con l’espressione spaventata e preoccupata, tenta di lanciare un ultimo assalto e al contempo pensa alla fuga). Altra opera che chi ama la storia greca e l’arte non può non ammirare.

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La Battaglia di Isso: a sinistra Alessandro, a destra Dario III sul carro

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Terminato questo breve tour, a fine settimana ritorno a casa, per prendersi cura degli amati libri e delle amate piante e rimettersi all’opera. Bisogna infatti attendere alla preparazione dell’XI Convegno della nostra Associazione!