16 novembre 2020

Cari Soci, cari lettori,

il 2020 non può dirsi certamente un anno fortunato: la prima ondata ed ora la seconda dell’epidemia, che dico! pandemia Covid-19 ha letteralmente trasformato la nostra vita! A questo vanno aggiunti i problemi di salute, che hanno tormentato me personalmente, costringendomi a letto per tre mesi e che sembrano ora in via di risoluzione. La vita di Apotélesma non poteva non risentirne: disdetto con grande dolore l’annuale Convegno della nostra Associazione, disdetta la partecipazione da parte mia a numerosi altri Convegni. Anche se il pericolo Coronavirus non sembra essere cessato, ci viene in aiuto la tecnologia e la possibilità di interagire da casa a mezzo computer. Quindi le riunioni con i Soci continueranno via Skype e da gennaio 2021 riprenderanno le lezioni di astrologia. Ho intenzione di preparare anche una serie di work-shop di 3 ore ognuno, per chi fosse interessato, come pure di riprendere a lavorare al mio secondo libro.  In buona sostanza la vita intellettuale, al contrario di quella sociale, non deve arrestarsi. A riprova di quanto affermo mi sono dedicata in questi giorni a tradurre e commentare il III capitolo del De iudiciis geniturarum di Girolamo Cardano. Il saggio porta il titolo Le proprietà delle stelle ed è leggibile sul nostro Sito. L’intero De iudiciis fu tradotto nel 2005 da Teresa Delia e commentato da Ornella Pompeo Faracovi in Come si interpretano gli oroscopi, Istituti Editoriali e poligrafici Internazionali, Pisa-Roma. Il lettore attento noterà che la mia traduzione differisce ed emenda in alcuni punti quella proposta da Teresa Delia; il passo viene inoltre integrato con numerosissime note, volte ad identificare le stelle citate dal Cardano e con l’esame delle altre geniture, cui si fa riferimento nel passo stesso.

Aggiungo altri due saggi, scritti prima di ammalarmi:

  • il primo dal titolo Brevi note sulla nascita dell’astrologia, nel quale tratteggiai brevemente la genesi di quest’ars millenaria;
  • il secondo dal titolo La natività di Armand du Plessis, nel quale esaminai e commentai la genitura del Duca di Richelieu e il suo decubito, così come presentati nelle loro opere da Morin de Villefrance, che lo conobbe personalmente, da Argoli e da Placido de Titi.
    Armand Jean du Plessis (Parigi, 9 settembre 1585 – 4 dicembre 1642.), Duca di Richelieu, creato Cardinale nel 1622 e principal ministre d’État (Primo Ministro di Francia) nel 1624, fu abilissimo diplomatico, uomo inflessibile nel perseguire i propri obiettivi politici, avido di potere e più potente del Re stesso, spietato con i nemici; ebbe tuttavia nella salute il proprio tallone d’Achille. Emicranie, ascessi, ritenzione d’urina, emorroidi e febbri intestinali (solo per citare alcune delle sue affezioni) non gli impedirono tuttavia né di coltivare gli studi né di dedicarsi alla gloria della Francia. Inviso alla nobiltà, scampò a ben cinque congiure volte a esautorarlo o a ucciderlo.
    Ci sia dunque di esempio nel dedicarci indefessamente agli studi, nonostante ogni possibile ostacolo, interno ed esterno.

Buona vita e avanti tutta!
Lucia Bellizia